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L’agrivoltaico elevato vale 11,8 miliardi di euro e 19.000 occupati al 2030
Il convegno annuale di AIAS esplora l’impegno dell’Associazione per un agrivoltaico democratico
Dall’evento: uno studio Althesys-AIAS analizza lo scenario al 2030 per l’agrivoltaico elevato. Novità per la Certificazione agrivoltaico sostenibile AIAS-RINA: primi audit da maggio.
Napoli, 10 aprile – Al 2030 saranno 7,75 i GW di agrivoltaico avanzato ed elevato installati in Italia. Numeri che valgono 11,8 miliardi di euro di benefici per il sistema Italia con addetti stabili aggiuntivi pari a 19.000 unità. È quanto emerso dallo studio presentato durante il convegno “Agrivoltaico sostenibile: verso il valore condiviso” svolto nell’ambito dell’evento annuale dell’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS).
Il convegno, che si è tenuto ieri nell’Aula Magna del Centro Congressi Federico II, ha accolto riflessioni trasversali facendo dialogare il mondo della cultura con quello del paesaggio, dell’agronomia e della tecnologia alla ricerca di nuovi orientamenti per un futuro desiderabile dei sistemi agrivoltaici.
Bruno Discepolo, Assessore al Governo del Territorio e all’Urbanistica della Regione Campania, effettuando i saluti istituzionali ha esplicitato le due questioni fondamentali che la Regione sta affrontando in relazione all’agrivoltaico: regolativa e tecnologica.
In tale direzione, ha spiegato Discepolo, “stiamo redigendo il nuovo piano paesaggistico e lavorando alla legge regionale sulle aree idonee”.
Successivamente, a partire dal keynote speech di Raul Pantaleo, co-founder di TAM Associati, sull’esperienza del fotovoltaico come strumento di democrazia e bellezza in Paesi politicamente fragili, e seguendo un filo che collega economia, tecnologia, società e bellezza, le relazioni hanno messo in luce i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce dell’agrivoltaico.
Alessandro Marangoni, CEO di Althesys Strategic Consultants, ha presentato alcune anticipazioni dello studio “L’agrivoltaico crea valore condiviso con il territorio”.
Dalla ricerca, ha spiegato Marangoni, è emerso che “L’agrivoltaico può portare molteplici benefici: investimenti energetici e agricoli, benefici ambientali significativi in termini di riduzioni e risparmio idrico, recupero di coltivazioni e prodotti che altrimenti rischiavano di andare perduti, oltre che produzione elettrica”.
L’analisi che sta venendo condotta per conto di AIAS si concentra sull’agrivoltaico elevato in Italia. Nello scenario delineato dall’indagine sono 7,75 i gigawatt di agrivoltaico avanzato PNRR ed elevato che saranno operativi nel nostro Paese al 2030.
Nel dettaglio il dato è composto da: 1,55 GW di impianti assegnati al bando PNRR, 600 MW di installazioni stimate al 2024 (≃ 10% elevato), 650 MW stimati derivanti dalla riapertura del bando PNRR, 60 MW di agrivoltaico elevato approvato post Linee Guida MASE e 5,5 GW di progetti di agrivoltaico elevato con richiesta di autorizzazione.
Una stima che si inserisce in richieste complessive di autorizzazione per progetti dichiarati agrivoltaici per 53 GW a fronte di un divario da colmare rispetto al target PNIEC al 2030 di 42 GW.
I benefici economici per il sistema Italia sono stimati in 11,8 miliardi di euro e comprendono il valore aggiunto generato in ogni settore (≃6,6 miliardi €), l’effetto leva sull’indotto nel resto dell’economia del Paese (≃2,9 miliardi €) e i benefici ambientali (≃2,3 miliardi €).
Gli addetti stabili (occupati per 10 anni) aggiuntivi per il sistema economico sono stimabili in ≃19.000 unità. Le ricadute per il settore agricolo risultano nettamente positive: 1,7 miliardi di euro attualizzati e 4,6 miliardi cumulati in 35 anni (da 2025 al 2058).
Inoltre, l’LCOE “netto” dell’agrivoltaico elevato, considerando quindi le esternalità positive apportate dai sistemi, si attesterebbe nel range 48,3-57,2 €/MWh a confronto di un LCOE fotovoltaico nella fascia 52,8-65 €/MWh.
Nell’ottica di valorizzare i progetti che rispettano canoni di sostenibilità ambientale, sociale ed
Economica AIAS ha recentemente annunciato la nascita della Certificazione agrivoltaico sostenibile (AS) in collaborazione con RINA.
Giancarlo Ghidesi, vicepresidente di AIAS, ha presentato ieri gli ambiti di sviluppo delle matrice della certificazione e ha annunciato che sarà accessibile ai primi audit da maggio.
La matrice si sviluppa su quattro ambiti principali: agricoltura (attività agricola, adeguatezza strutture, gestione e monitoraggio attività); caratteristiche tecnologiche del sistema (energia, impatto fisico dell’impianto, integrazione delle strutture, LCA, gestione rifiuti); aspetti sociali del paesaggio (impatti sul sistema agricolo-paesaggistico, biodiversità e qualità ecosistemica, rete ecologica e comunità locali); sicurezza (conformità normativa, valutazione del rischio, DPI e protezione impiantistica).
“I benefici della certificazione AS, che è volontaria, vanno dall’aumento della credibilità e della reputazione che di sicurezza degli impianti. È uno strumento di supporto agli operatori del settore per definire e valorizzare i progetti agrivoltaici in relazione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica rispetto alle tre dimensioni agricoltura, energia e paesaggio. Vuole essere inoltre, un valido indicatore per i decisori della pubblica amministrazione, nell’analisi dei progetti in fase autorizzativa” ha spiegato Ghidesi.
Alessandra Scognamiglio, Presidente AIAS, ha presentato un nuovo progetto che l’Associazione porterà avanti a partire da sabato prossimo, 12 aprile, col primo “Convivio agrivoltaico”.
L’idea, ha spiegato la Presidente, parte dall’idea di “un ‘banchetto di scienza’ che riporti la tecnologia a un ambito reale, prendendo una forma spaziale e umana alla quale possiamo legale dei ricordi”.
Un’idea nata nell’ambito del finanziamento ricevuto dall’European Climate Foundation (ECF) per un progetto di ricerca intitolato “Agrivoltaics Shared Value: A Concrete Path Forward” sull’adozione diffusa dei sistemi agrivoltaici in Italia.
Il convivio accoglierà nello stesso spazio studenti e stakeholders per maturare pensieri per modellare il futuro di un agrivoltaico integrato nel paesaggio, nella comunità e nel territorio e attività didattiche rivolte agli studenti del corso di Fonti Energetiche Rinnovabili per l’Edilizia ed il Paesaggio, Dipartimento di Architettura, dell’Università Federico II di Napoli.
A seguire l’evento ha ospitato una tavola rotonda in cui hanno dialogato: Vincenzo Calvanese, Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Parco Archeologico di Pompei; Fabrizio Cembalo Sambiase, Agronomo Paesaggista, Progetto Verde; Filippo De Rossi, Commissario Straordinario per la bonifica ambientale e rigenerazione urbana dell’area di rilevante interesse nazionale Bagnoli-Coroglio; Mario Losasso, Presidente della Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura; Albino Maggio, Vicepresidente della Società Italiana di Agronomia.
Dalla discussione è emersa l’importanza della mimesi degli impianti, ritenuta fondamentale in particolare per l’inserimento dell’agrivoltaico nel Parco Archeologico di Pompei. Inoltre, una diffusa inconsapevolezza nella popolazione delle opportunità dei sistemi agrivoltaici è risultata un ostacolo per la loro accettazione sociale. La transizione energetica raramente viene percepita come un bisogno primario e, pertanto, serve un cambio culturale affinché la comunità sia disposta ad accettarla come attività antropica.
Anche in relazione a questi temi, a conclusione del convegno, la Presidente Scognamiglio ha ricordato l’importanza di fermarsi a guardare gli strumenti del presente, e non solo di immaginare quelli del futuro: “I miracoli – ha affermato – si fanno con quello che si ha a disposizione e noi abbiamo già tanto. L’agrivoltaico incarna questo pensiero andando a valorizzare ciò che è già presente in natura, la terra e il sole, e creando da lì un valore condiviso più ampio”.
AIAS, presieduta da ENEA, è l’associazione italiana che promuove lo sviluppo sostenibile dell’agrivoltaico, supportando i progetti che valorizzano il potenziale di questa tecnologia attraverso soluzioni innovative. Ad oggi AIAS conta 104 soci tra aziende, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni, cooperative, professionisti, associazioni.
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