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AIAS partecipa al Seminario organizzato da Legambiente Lombardia su Agrivoltaico e futuro dell’agricoltura

Lodi, 1 luglio 2025 – Sala dei Comuni ore 9.30 -12.30

Il Consigliere di AIAS Stefano Arvati, parteciperà, martedì 1 luglio, al confronto scientifico e politico sul tema dell’Agrivoltaico in Provincie e in pianura padana. Un convegno utile a distinguere Il finto agrovoltaico a cui negare l’autorizzazione e i progetti di valore che possono aiutare davvero ambiente, agricoltura e produzione di energia rinnovabile pulita. Il consigliere Arvati parlerà delle potenzialità dell’agrivoltaico in termini di contributo alla transizione energetica e alla redditività e continuità dell’attività aziendale agricola.

Per maggiori informazioni:
https://www.legambientelodi.it/agrivoltaico-e-futuro-dellagricoltura/

Appuntamento al Food & Science Festival 2025

Siamo felici di annunciare che la nostra presidente, Alessandra Scognamiglio, interverrà alla conferenza:
“Agrivoltaico a misura di campo”

17 maggio 2025 – ore 17:00
Sala delle Lune e dei Nodi, Mantova

Modera Simone Angioni

Agricoltura ed energia solare possono crescere insieme, condividendo lo stesso terreno.
L’agrivoltaico apre scenari innovativi, in cui colture e pannelli fotovoltaici coesistono in equilibrio, senza sacrificare la produttività.

Un dialogo concreto su come il paesaggio agricolo possa diventare protagonista della transizione ecologica.

Energie del paesaggio attraverso i sistemi agrivoltaici

Dalla mappatura delle aree non idonee al piano-progetto di paesaggio con agrivoltaico

venerdì 9 maggio 2025
Aula Magna della Scuola di Agraria, Piazzale delle Cascine, Firenze

Il convegno si propone come occasione di confronto interdisciplinare e di aggiornamento sul progetto dei nuovi paesaggi con agrivoltaico, ed anche come momento di disseminazione dei primi esiti di una attività di ricerca applicata condotta nel biennio 2023-2024 presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, nell’ambito dell’unità di ricerca E.L.A.eumed Exploring for Landscape Architecture.

La ricerca, finalizzata all’impostazione di un percorso di metodo per il piano-progetto di paesaggi con agrivoltaico, è stata finanziata da Starlight, società del Gruppo NextEnergy specializzata nello sviluppo etico di impianti rinnovabili, e ha trovato applicazioni sperimentali su casi di progettazione forniti dall’azienda stessa. La ricerca, inoltre, ha beneficiato del fondamentale supporto tecnico e scientifico fornito dalla task force Enea @Agrivoltaico Sostenibile.

> Scarica il programma

> È possibile seguire l’evento in streaming iscrivendosi al canale YouTube

Nasce il “Convivio Agrivoltaico” di aias alla scoperta del valore condiviso

UN TOUR DEGLI IMPIANTI VIRTUOSI IN ITALIA 

  • AIAS ha scelto l’Hub agrivoltaico di Scalea di EF Solare Italia, realizzato con Le Greenhouse e SET Energie, come prima tappa del “Convivio Agrivoltaico” per raccontare la sinergia tra territorio e fotovoltaico.
  • Lezioni a cielo aperto, workshop da “agrivoltori” e visita all’impianto per gli studenti del Dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli.

 Scalea (CS), 14 aprile – L’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS), nell’ambito di un programma finanziato dall’European Climate Foundation (ECF) ha organizzato sabato 12 il primo “Convivio Agrivoltaico”: un programma che unisce formazione, discussione e condivisione per raccontare impianti agrivoltaici virtuosi dove territorio, istituzioni, associazioni e operatori del settore collaborano per fornire energia pulita al Paese valorizzando le colture locali.

Come prima tappa del Convivio Agrivoltaico, AIAS ha scelto l’hub agrivoltaico sperimentale di Scalea dove, da oltre dieci anni, EF Solare ha realizzato in collaborazione con Le Greenhouse e SET Energie serre fotovoltaiche ed impianti dimostratori di agrivoltaico – di cui uno finanziato da Enea nell’ambito della Ricerca di Sistema Elettrico. Gli impianti sono situati in un’area a vocazione agricola e permettono di esplorare diverse configurazioni di integrazione tra produzione alimentare ed energetica. All’interno dell’Hub vengono coltivati agrumi, incluse varietà tipiche del territorio come il cedro, un elemento che arricchisce la ricerca sugli impatti culturali e sociali di tali tecnologie nel contesto locale.

Gli studenti del dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, corso di Fonti Energetiche Rinnovabili per l’edilizia e il paesaggio, hanno partecipato attivamente alla giornata prendendo parte al laboratorio “A scuola di agrivoltore” a cura di Mirella de Falco, ricercatrice Università La Sapienza, Antonio Lancellotta, Partner di Le Greenhouse, il team di sviluppo di SET Energie e Angelo Pignatelli, Head of Engineering Operations EF Solare Italia.

Si è trattato di un’attività didattica che ha indagato il ruolo dell’agrivoltaico come strumento per la transizione ecologica e la progettazione sostenibile dell’ambiente costruito e del paesaggio. 

Durante la lezione, gli esperti sul campo hanno condiviso le loro esperienze dirette fornendo una visione completa che abbraccia non solo gli aspetti tecnici ed elettrici legati alla progettazione degli impianti, ma anche le ricadute ambientali e i loro effetti sul territorio. L’approccio interdisciplinare del laboratorio ha stimolato una riflessione olistica, integrando aspetti tecnici, ecologici e sociali, e consentendo agli studenti di acquisire una visione ampia e consapevole delle potenzialità dell’agrivoltaico nel panorama della progettazione territoriale e della sostenibilità. Da parte dei giovani partecipanti è emerso un elevato entusiasmo per il coinvolgimento in percorsi didattici che guadano alla creazione di nuove figure professionali sostenibili per il presente e il futuro.

Le impressioni degli studenti sono state registrate anche nei giorni antecedenti e successivi all’evento per osservare l’effetto prodotto nel medio termine e analizzare la relazione tra le tecnologie per la produzione di energia, produzione agricola e paesaggio.

Nel pomeriggio, i partecipanti e gli stakeholders presenti si sono seduti attorno a un grande tavolo condiviso per l’aperitivo di networking Oggi, domani e dopodomani: sfide e prospettive future dell’agrivoltaico”. Un momento di confronto strategico (scenario planning) curato da Mirella de Falco e Federica Marandino, ricercatrice Università Federico II, coordinatrice del progetto per AIAS, durante il quale si è sviluppato uno scambio costruttivo finalizzato alla condivisione di idee e alla messa in dialogo di prospettive differenti sullo sviluppo sostenibile del settore agrivoltaico, tra presente e futuro. In questo contesto sono intervenute associazioni di rilievo per le parti coinvolte come Legambiente, Coldiretti e Confagricoltura insieme a imprenditori del settore energetico e agricolo, nonché cittadini e rappresentanti della comunità locale. La discussione è stata orientata a far emergere sfide, opportunità e visioni condivise in merito alla compatibilità tra infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile da fotovoltaico, attività agricole e i contesti ambientali e sociali in cui i sistemi si inseriscono.

In ottica futura è stata immaginata un’integrazione dell’agrivoltaico su due prospettive temporali. Nel medio termine la mimesi passerebbe da materiali e colori compatibili, nel lungo termine le strutture, come per altre attività antropiche, potrebbero essere integrate al punto da non sollevare più una questione paesaggistica.

In questa logica di integrazione si è riflettuto anche sulla scala degli impianti. Per un agrivoltaico integrato e al servizio di un pubblico il più ampio possibile, le strutture del futuro dovrebbero arrivare ad avere dimensioni e costi sostenibili anche per il piccolissimo agricoltore.

“Questa giornata rappresenta l’idea del valore condiviso dell’agrivoltaico che AIAS, insieme alle altre realtà coinvolte, si sta impegnando a costruire. I progetti agrivoltaici, nell’ottica dell’associazione, non sono esclusivamente un’unione tra produzione agricola ed energetica, ma anche comunione di interessi territoriali e comunitari alla ricerca di un paesaggio che possa rappresentare un futuro desiderabile e condiviso. Questa è solo la prima di molteplici tappe che ci porteranno a valorizzare gli esempi virtuosi nel nostro territorio e che possono rappresentare un modello anche in Europa” ha detto Alessandra Scognamiglio, Presidente di AIAS.

“Siamo orgogliosi di essere stati scelti come prima tappa di questo progetto, in Italia EF Solare è stata pioniera nello sviluppo di un sistema agrivoltaico capace di dialogare con il territorio e con gli operatori ad esso legati. Questi momenti di confronto e di ricerca sono fondamentali per far conoscere tali sistemi e riflettere sulle relative opportunità di crescita” ha commentato Andrea Ghiselli, AD di EF Solare Italia.

“È stata una meravigliosa giornata di condivisione durante la quale abbiamo avuto modo di illustrare le innovazioni tecniche in ambito agricolo all’interno degli impianti e raccontare le attività dell’agrivoltore in campo che interagisce giorno per giorno in un nuovo modello produttivo, integrato con la natura e il paesaggio e che agisce a favore delle comunità locali” ha commentato Antonio Lancellotta, Partner di Le Greenhouse.


AIAS

AIAS, presieduta da ENEA, è l’associazione italiana che promuove lo sviluppo sostenibile dell’agrivoltaico, supportando i progetti che valorizzano il potenziale di questa tecnologia attraverso soluzioni innovative. Ad oggi AIAS conta 104 soci tra aziende, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni, cooperative, professionisti, associazioni. 

Ufficio Stampa Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS)

Massimiliano Tripodo cell: 3494243209

ufficiostampa@associazioneitalianagrivoltaicosostenibile.com

 

EF Solare Italia 

Con più di 300 impianti e una capacità installata di oltre 1 gigawatt tra Italia e Spagna, EF Solare Italia è tra i principali operatori fotovoltaici in Europa, partecipato al 70% dai fondi di F2i – Fondi Italiani per le Infrastrutture, il più grande fondo infrastrutturale attivo in Italia, e al 30% da Crédit Agricole Assurances, primo investitore istituzionale francese nelle energie rinnovabili. EF Solare ha l’obiettivo di guidare la crescita del settore solare e il percorso di transizione energetica attraverso l’eccellenza operativa, l’innovazione, lo sviluppo di nuovi impianti e la valorizzazione dei propri asset. Con oltre 10 anni di esperienza, il Gruppo opera attivamente anche nel settore agrivoltaico, grazie ai 32 MW di serre fotovoltaiche ed allo sviluppo di un innovativo modello di agrivoltaico in campo aperto a consumo di terreno nullo. Inoltre, EF Solare è partner del progetto di ricerca europeo “Symbiosyst”, selezionato e finanziato da Horizon Europe, dedicato ad accrescere la competitività dell’agrivoltaico in Europa.

Ufficio Stampa EF Solare Italia 

Chiara Cartasegna cell. +39 3489265993 

Chiara.cartasegna@esclapon.it  

 

Le Greenhouse

Le Greenhouse è un consorzio di aziende agricole che lavora in ambiente agrivoltaico sviluppando protocolli di coltivazione che permettono la giusta sinergia tra produzione elettrica e agricola. Il consorzio offre servizi e consulenza alle società che operano nel settore.

 

Set Energie

SET Energie è unʼazienda specializzata nel settore fotovoltaico e agrivoltaico, che opera nel rispetto dei territori, delle persone, delle comunità locali e del paesaggio, offrendo servizi tecnici e di consulenza. Svolge da oltre 15 anni servizi di sviluppo, ingegneria e costruzione, esercizio e manutenzione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici, sviluppando e implementando soluzioni tecnologiche innovative.

Ufficio Comunicazione Le Greenhouse / Set Energie

Alessandro Lafusa Cell: +39 3484845905

alessandro.lafusa.ext@setenergie.com

L’agrivoltaico elevato vale 11,8 miliardi di euro e 19.000 occupati al 2030

Il convegno annuale di AIAS esplora l’impegno dell’Associazione per un agrivoltaico democratico

Dall’evento: uno studio Althesys-AIAS analizza lo scenario al 2030 per l’agrivoltaico elevato. Novità per la Certificazione agrivoltaico sostenibile AIAS-RINA: primi audit da maggio.

Napoli, 10 aprile – Al 2030 saranno 7,75 i GW di agrivoltaico avanzato ed elevato installati in Italia. Numeri che valgono 11,8 miliardi di euro di benefici per il sistema Italia con addetti stabili aggiuntivi pari a 19.000 unità. È quanto emerso dallo studio presentato durante il convegno “Agrivoltaico sostenibile: verso il valore condiviso” svolto nell’ambito dell’evento annuale dell’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS).

Il convegno, che si è tenuto ieri nell’Aula Magna del Centro Congressi Federico II, ha accolto riflessioni trasversali facendo dialogare il mondo della cultura con quello del paesaggio, dell’agronomia e della tecnologia alla ricerca di nuovi orientamenti per un futuro desiderabile dei sistemi agrivoltaici.

Bruno Discepolo, Assessore al Governo del Territorio e all’Urbanistica della Regione Campania, effettuando i saluti istituzionali ha esplicitato le due questioni fondamentali che la Regione sta affrontando in relazione all’agrivoltaico: regolativa e tecnologica.

In tale direzione, ha spiegato Discepolo, “stiamo redigendo il nuovo piano paesaggistico e lavorando alla legge regionale sulle aree idonee”.

Successivamente, a partire dal keynote speech di Raul Pantaleo, co-founder di TAM Associati, sull’esperienza del fotovoltaico come strumento di democrazia e bellezza in Paesi politicamente fragili, e seguendo un filo che collega economia, tecnologia, società e bellezza, le relazioni hanno messo in luce i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce dell’agrivoltaico.

Alessandro Marangoni, CEO di Althesys Strategic Consultants, ha presentato alcune anticipazioni dello studio “L’agrivoltaico crea valore condiviso con il territorio”.

Dalla ricerca, ha spiegato Marangoni, è emerso che “L’agrivoltaico può portare molteplici benefici: investimenti energetici e agricoli, benefici ambientali significativi in termini di riduzioni e risparmio idrico, recupero di coltivazioni e prodotti che altrimenti rischiavano di andare perduti, oltre che produzione elettrica”.

L’analisi che sta venendo condotta per conto di AIAS si concentra sull’agrivoltaico elevato in Italia. Nello scenario delineato dall’indagine sono 7,75 i gigawatt di agrivoltaico avanzato PNRR ed elevato che saranno operativi nel nostro Paese al 2030.

Nel dettaglio il dato è composto da: 1,55 GW di impianti assegnati al bando PNRR, 600 MW di installazioni stimate al 2024 ( 10% elevato), 650 MW stimati derivanti dalla riapertura del bando PNRR, 60 MW di agrivoltaico elevato approvato post Linee Guida MASE e 5,5 GW di progetti di agrivoltaico elevato con richiesta di autorizzazione.

Una stima che si inserisce in richieste complessive di autorizzazione per progetti dichiarati agrivoltaici per 53 GW a fronte di un divario da colmare rispetto al target PNIEC al 2030 di 42 GW.

I benefici economici per il sistema Italia sono stimati in 11,8 miliardi di euro e comprendono il valore aggiunto generato in ogni settore (6,6 miliardi €), l’effetto leva sull’indotto nel resto dell’economia del Paese (2,9 miliardi €) e i benefici ambientali (2,3 miliardi €).

Gli addetti stabili (occupati per 10 anni) aggiuntivi per il sistema economico sono stimabili in 19.000 unità. Le ricadute per il settore agricolo risultano nettamente positive: 1,7 miliardi di euro attualizzati e 4,6 miliardi cumulati in 35 anni (da 2025 al 2058).

Inoltre, l’LCOE “netto” dell’agrivoltaico elevato, considerando quindi le esternalità positive apportate dai sistemi, si attesterebbe nel range 48,3-57,2 €/MWh a confronto di un LCOE fotovoltaico nella fascia 52,8-65 €/MWh.

Nell’ottica di valorizzare i progetti che rispettano canoni di sostenibilità ambientale, sociale ed

Economica AIAS ha recentemente annunciato la nascita della Certificazione agrivoltaico sostenibile (AS) in collaborazione con RINA.

Giancarlo Ghidesi, vicepresidente di AIAS, ha presentato ieri gli ambiti di sviluppo delle matrice della certificazione e ha annunciato che sarà accessibile ai primi audit da maggio.

La matrice si sviluppa su quattro ambiti principali: agricoltura (attività agricola, adeguatezza strutture, gestione e monitoraggio attività); caratteristiche tecnologiche del sistema (energia, impatto fisico dell’impianto, integrazione delle strutture, LCA, gestione rifiuti); aspetti sociali del paesaggio (impatti sul sistema agricolo-paesaggistico, biodiversità e qualità ecosistemica, rete ecologica e comunità locali); sicurezza (conformità normativa, valutazione del rischio, DPI e protezione impiantistica).

“I benefici della certificazione AS, che è volontaria, vanno dall’aumento della credibilità e della reputazione che di sicurezza degli impianti. È uno strumento di supporto agli operatori del settore per definire e valorizzare i progetti agrivoltaici in relazione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica rispetto alle tre dimensioni agricoltura, energia e paesaggio. Vuole essere inoltre, un valido indicatore per i decisori della pubblica amministrazione, nell’analisi dei progetti in fase autorizzativa” ha spiegato Ghidesi.

Alessandra Scognamiglio, Presidente AIAS, ha presentato un nuovo progetto che l’Associazione porterà avanti a partire da sabato prossimo, 12 aprile, col primo “Convivio agrivoltaico”.

L’idea, ha spiegato la Presidente, parte dall’idea di “un ‘banchetto di scienza’ che riporti la tecnologia a un ambito reale, prendendo una forma spaziale e umana alla quale possiamo legale dei ricordi”.

Un’idea nata nell’ambito del finanziamento ricevuto dall’European Climate Foundation (ECF) per un progetto di ricerca intitolato “Agrivoltaics Shared Value: A Concrete Path Forward” sull’adozione diffusa dei sistemi agrivoltaici in Italia.

Il convivio accoglierà nello stesso spazio studenti e stakeholders per maturare pensieri per modellare il futuro di un agrivoltaico integrato nel paesaggio, nella comunità e nel territorio e attività didattiche rivolte agli studenti del corso di Fonti Energetiche Rinnovabili per l’Edilizia ed il Paesaggio, Dipartimento di Architettura, dell’Università Federico II di Napoli.

A seguire l’evento ha ospitato una tavola rotonda in cui hanno dialogato: Vincenzo Calvanese, Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Parco Archeologico di Pompei; Fabrizio Cembalo Sambiase, Agronomo Paesaggista, Progetto Verde; Filippo De Rossi, Commissario Straordinario per la bonifica ambientale e rigenerazione urbana dell’area di rilevante interesse nazionale Bagnoli-Coroglio; Mario Losasso, Presidente della Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura; Albino Maggio, Vicepresidente della Società Italiana di Agronomia.

Dalla discussione è emersa l’importanza della mimesi degli impianti, ritenuta fondamentale in particolare per l’inserimento dell’agrivoltaico nel Parco Archeologico di Pompei. Inoltre, una diffusa inconsapevolezza nella popolazione delle opportunità dei sistemi agrivoltaici è risultata un ostacolo per la loro accettazione sociale. La transizione energetica raramente viene percepita come un bisogno primario e, pertanto, serve un cambio culturale affinché la comunità sia disposta ad accettarla come attività antropica.

Anche in relazione a questi temi, a conclusione del convegno, la Presidente Scognamiglio ha ricordato l’importanza di fermarsi a guardare gli strumenti del presente, e non solo di immaginare quelli del futuro: “I miracoli – ha affermato – si fanno con quello che si ha a disposizione e noi abbiamo già tanto. L’agrivoltaico incarna questo pensiero andando a valorizzare ciò che è già presente in natura, la terra e il sole, e creando da lì un valore condiviso più ampio”.


AIAS, presieduta da ENEA, è l’associazione italiana che promuove lo sviluppo sostenibile dell’agrivoltaico, supportando i progetti che valorizzano il potenziale di questa tecnologia attraverso soluzioni innovative. Ad oggi AIAS conta 104 soci tra aziende, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni, cooperative, professionisti, associazioni. 

 Ufficio Stampa Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS)
Massimiliano Tripodo cell: 3494243209
ufficiostampa@associazioneitalianagrivoltaicosostenibile.com

Benefici dell’agrivoltaico per l’agricoltura: risultati e strumenti di misurazione

Durante l’evento AIAS a KEY Expo alcuni operatori hanno presentato gli ultimi risultati del monitoraggio su alcuni sistemi agrivoltaici e delle tecnologie adottate per condurre i relativi studi. A seguire, in una tavola rotonda con esperti multidisciplinari si è parlato di come coniugare l’idea socialmente diffusa e collettivamente accettata di “bello” con i sistemi agrivoltaici.

Firenze, 19 marzo 2025 – L’Assocazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS) ha organizzato durante la seconda giornata di KEY – The Energy Transition Expo, il 6 marzo, l’evento “Innovazioni a servizio dell’agrivoltaico”. L’incontro ha ospitato una rassegna delle soluzioni innovative attualmente disponibili per lo sviluppo dei sistemi agrivoltaici e dei risultati ottenuti dal monitoraggio su alcuni impianti.

Giancarlo Ghidesi, COO di RemTec e Vicepresidente AIAS, ha illiustrato alcuni dati che sono emersi dagli studi condotti su progetti della società negli ultimi otto anni.

Ghidesi ha in prima battuta raccontato di un impianto da 2,15 MW a Borgo Virgilio (MN) attivo dal 2011 e su cui la sperimentazione agricola è in corso dal 2013. In questi otto anni le prove hanno dimostrato che i sistemi agrivoltaici possono portare un incremento significativo del peso medio dell’uva per pianta rispetto alla coltivazione in campo aperto. 

Ad esempio, nel 2021 si è registrato un aumento del 25%, mentre nel 2022 la crescita è stata ancora più marcata, raggiungendo il 29%. Grazie a condizioni microclimatiche maggiormente favorevoli l’agrivoltaico ha migliorato la produttività delle piante.

Le sperimentazioni condotte nel 2024 mostrano invece un significativo aumento del numero medio di pomodori da industria per pianta rispetto al 2023. Nel 2023 il sistema agrivoltaico ha registrato una riduzione del 45% della produzione rispetto al campo aperto, nel 2024 è stato rilevato un incremento del 22%. L’aumento è conseguente ad un’ottimizzazione dell’algoritmo di ombreggiamento confermando la tendenza positiva e il potenziale dell’agrivoltaico nell’ottimizzazione della resa agricola.

“È sempre più evidente che l’agrivoltaico è un campo di ricerca che può restituire importanti risultati e benefici per l’agricoltura, si tratta di continuare a fare ricerca e validazioni in campo, affinché anche il plus agricolo possa contribuire allo sviluppo di questa tecnologia che tende ad armonizzare produzione elettrica, agricola e ambiente, riducendo al massimo il consumo di suolo” ha commentato Ghidesi.

Simone Mazzola, COO di 3Bee, ha parlato dei sistemi di monitoraggio della biodiversità nell’agrivoltaico: “3Bee propone una piattaforma con un mix di tecnologie per il monitoraggio della biodiversità: immagini satellitari, sensori basati su bioacustica per impollinatori e avifauna, analisi del DNA. Questo sistema consente di valutare lo stato della biodiversità prima, durante e dopo l’installazione di impianti agrivoltaici. I dati raccolti migliorano la gestione della biodiversità e contribuiscono all’ingaggio della comunità locale e delle istituzioni in fase di progettazione, approvazione e utilizzo degli impianti”.

Mazzola ha spiegato inoltre che i sistemi di monitoraggio consentono di coinvolgere le comunità locali nel percorso verso la biodiversità, sia per ottenere le autorizzazioni iniziali che per mantenere e rafforzare i rapporti con il territorio. Inoltre, consentono di produrre report ESG di assessment della biodiversità in linea con gli standard internazionali come GRI e ESRS.

Tra i benefici diretti il COO di 3Bee ha ricordato la riduzione dell’uso del suolo per la produzione combinata di energia solare e cibo, tra i benefici locali ha evidenziato l’aumento dell’abbondanza di fiori (+4%) e la fioritura ritardata per impollinatori tardivi.

Lorenza Panunzi, Managing Partner di Centrale Valutativa, ha presentato le potenzialità della tecnologia satellitare a servizio dell’agrivoltaico: “Nell’ambito della riduzione del conflitto tra agricoltura e produzione di energia, un obiettivo fondamentale è quello del miglioramento della sostenibilità ambientale degli impianti agrivoltaici”. 

“La diffusione dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS) in ambito agricolo consente di accompagnare la gestione dell’azienda con dati e informazioni che permettono di ridurre l’utilizzo degli input aumentando il grado di sostenibilità delle produzioni” ha detto Panunzi.

Per questi scopi Centrale Valutativa ha ideato e realizzato il software Tethys che, utilizzando dati satellitari, permette di: monitorare lo stato di salute delle produzioni agricole; ottimizzare l’utilizzo di acqua a fini irrigui; calcolare i valori di accrescimento della coltura in termini di biomassa e resa.

Anna Laura Palmarelli, Inspections Product Manager di RINA, ha presentato la matrice della certificazione per l’Agrivoltaico Sostenibile recentemente realizzata da AIAS e RINA.

 “La certificazione agrivoltaico sostenibile attesta l’impegno concreto per un’integrazione efficace tra produzione agricola e produzione di energia rinnovabile. Basata sui tre pilastri ESG, questa certificazione garantisce che gli impianti agrivoltaici rispettino elevati standard di sostenibilità ambientale, tutela della biodiversità e supporto alle attività agricole locali. Questo traguardo rappresenta un passo fondamentale verso un modello energetico e agricolo più equilibrato e innovativo. L’agrivoltaico non è solo un’opportunità per produrre energia pulita ma anche uno strumento per rafforzare le filiere agricole e contrastare il cambiamento climatico” ha spiegato Palmarelli.

Nella matrice per la certificazione rientrano come fattori valutativi: l’agricoltura, le caratteristiche tecnologiche del sistema agrivoltaico, la sinergia tra produzione agricola ed energetica, gli aspetti sociali del paesaggio e la sicurezza del progetto.

A seguire si è tenuta la tavola rotonda “Innovazione, Società ed Economia. L’agrivoltaico “bello” è possibile?”.

Alessandra Scognamiglio, Presidente di AIAS, ha introdotto la discussione parlando della sfida che l’agrivoltaico deve scontare a livello di integrazione in quanto struttura nuova che si va a inserire in un paesaggio agrario consolidato e culturalmente caratterizzante come quello italiano: “Nel caso dell’agrivoltaico è chiaro che ci troviamo di fronte a un’idea di bello innovativa che necessariamente passa da un principio etico. Sappiamo che realizzando certi tipi di opere come quelle agrivoltaiche stiamo aiutando l’ambiente e quello che ci guida è un principio etico che dobbiamo riuscire a tradurre in un principio universale”.

Partendo da questi ragionamenti gli ospiti hanno ragionato su quale possa essere l’idea di “bello” per l’agrivoltaico.

Lucia Krasovec Lukas, presidente IN/Arch Triveneto, ha evidenziato l’importanza per i sistemi agrivoltaici di configurarsi come una componente attiva e integrante del paesaggio, non solo dal punto di vista materiale, ma anche in termini di percezione e significato culturale. 

“L’agrivoltaico deve diventare un veicolo di pensiero, promuovendo un modello di coesistenza armonica tra uomo, tecnologia e ambiente – ha detto Krasovec Lukas -. La dimensione umana è cruciale: occorre una visione lungimirante che favorisca l’integrazione tra il contesto urbano e rurale, risvegliando una coscienza collettiva in merito all’uso responsabile del suolo e al ruolo attivo dei cittadini nella gestione del paesaggio”.

Alessandro Marangoni, CEO Althesys, ha parlato del paesaggio come una realtà in continua evoluzione, frutto di un equilibrio dinamico tra fattori ambientali, economici e sociali. Per Marangoni l’agrivoltaico ha un impatto visivo che va gestito attraverso un’integrazione consapevole nel contesto paesaggistico. L’accettazione sociale di questa tecnologia dipende dalla sua capacità di armonizzarsi con l’ambiente, diventando un elemento qualificante e non invasivo.

Per Angelo Gentili, responsabile agricoltura Legambiente, l’agrivoltaico non solo mitiga gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulle colture ma contribuisce anche alla riduzione dell’uso di sostanze chimiche e al contrasto dell’abbandono delle terre agricole. In particolare, l’agrivoltaico offre una prospettiva di valorizzazione per le aree marginali a basso valore agricolo, incrementando la resa produttiva e proteggendo le coltivazioni dagli agenti atmosferici avversi. 

Gentili ha inoltre evidenziato come l’agrivoltaico possa rappresentare un volano per il rilancio economico dell’agricoltura. 

Vito La Fata, presidente di Land impresa sociale, individua nell’agrivoltaico un punto di convergenza tra due mondi tradizionalmente distinti: l’agricoltura e la produzione di energia. Entrambi rispondono a esigenze primarie delle comunità ma oggi il settore agricolo versa in una situazione di crisi dovuta alla ridotta redditività. L’energia, al contrario, vive un momento di grande espansione e può diventare un elemento di supporto strategico per il rilancio dell’agricoltura.

Per La Fata il valore condiviso dell’agrivoltaico risiede nella sua capacità di essere luogo di aggregazione e crescita, offrendo percorsi educativi, inclusione sociale e opportunità di rilancio per settori in difficoltà come quello agricolo.

Valeria Viti, partner di Legance, ha posto l’accento sul quadro normativo che, ad oggi, non fornisce ancora una definizione chiara di cosa debba intendersi per agrivoltaico “bello” e funzionale. 

Per Viti la qualità dell’agrivoltaico si misura nella sua capacità di rispettare e valorizzare il contesto territoriale in cui si inserisce. “Mi sarei aspettata che il Testo Unico FER fornisse un maggiore supporto alla regolamentazione dell’agrivoltaico, stabilendo criteri più precisi per la sua applicazione. In assenza di un quadro normativo esaustivo, sarà compito delle Regioni delineare criteri più specifici per la sua implementazione” ha dichiarato Viti.

La legale ha inoltre evidenziato l’importanza dell’analisi empirica: “è necessario calarsi nei singoli contesti locali, coinvolgere le comunità e progettare insieme la trasformazione sostenibile del paesaggio, affinché l’agrivoltaico possa rappresentare un vero strumento di sviluppo territoriale”.

In questo contesto, ha concluso, le linee guida siciliane, che adottano un approccio agroecologico, possono rappresentare un esempio virtuoso.


AIAS, presieduta da ENEA, è l’associazione italiana che promuove lo sviluppo sostenibile dell’agrivoltaico, supportando i progetti che valorizzano il potenziale di questa tecnologia attraverso soluzioni innovative. Ad oggi AIAS conta 104 soci tra aziende, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni, cooperative, professionisti, associazioni.

KEY – The Energy Transition Expo è il più importante evento europeo dedicato alle tecnologie, ai servizi, alle soluzioni integrate per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili in Italia e nel bacino del Mediterraneo.

Ufficio Stampa Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS)
Massimiliano Tripodo cell: 3494243209
ufficiostampa@associazioneitalianagrivoltaicosostenibile.com

Nasce la certificazione agrivoltaico sostenibile AIAS-RINA

Da un accordo tra AIAS e RINA prende vita la certificazione agrivoltaico sostenibile per riconoscere i progetti che rispettano canoni di sostenibilità ambientale, sociale ed economica

L’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS) ha firmato un accordo con RINA per la messa a punto della certificazione agrivoltaico sostenibile AIAS-RINA.

AIAS e RINA, gruppo multinazionale di certificazione attivo in più di settanta paesi, hanno firmato ieri l’intesa sul disciplinare relativo alla certificazione per i progetti di agrivoltaico sostenibile che rispettano determinati standard di qualità.

La certificazione sarà rilasciata da RINA sulla base del disciplinare realizzato dal comitato tecnico di soci AIAS. La certificazione interesserà in particolare i singoli progetti agrivoltaici ma anche la gestione e l’evoluzione sostenibile dell’azienda agrivoltaica.

“La certificazione agrivoltaico sostenibile è uno strumento di supporto agli operatori del settore per definire e valorizzare i progetti agrivoltaci in relazione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica rispetto alle tre dimensioni agricoltura, energia e paesaggio – spiega Giancarlo Ghidesi, Vicepresidente AIAS -. La certificazione si sviluppa in tre fasi: sviluppo del progetto; esecuzione del progetto; mantenimento degli standard nel tempo. Si tratta pertanto di una certificazione traversale che riguarda sia la sicurezza degli impianti sia gli aspetti agronomici, tecnologici e paesaggistico-ambientali. Va sottolineato che la matrice dei punti di controllo, che è lo strumento chiave della certificazione, è frutto del lavoro dei soci AIAS che hanno collaborato su cinque diversi tavoli di lavoro per oltre sei mesi.”

“L’accordo con AIAS rappresenta un passo fondamentale verso la promozione di modelli virtuosi nel settore agrivoltaico, un ambito che gioca un ruolo strategico nello sviluppo sostenibile del nostro Paese – ha aggiunto Pasquale Fattore, Head of Inspection Product Management di RINA -. La certificazione agrivoltaico sostenibile è stata concepita per garantire standard elevati di qualità, sostenibilità e innovazione tecnologica nei progetti agrivoltaici. Attraverso questa certificazione, vogliamo non solo valorizzare le migliori pratiche ma anche supportare le aziende nel coniugare produzione e tutela dell’ambiente, contribuendo così a un futuro più sostenibile per le comunità e il territorio.”

La certificazione si pone come strumento a supporto di progettisti e decisori per valorizzare elementi di qualità dei progetti o per definire specifici obiettivi legati a esigenze di diversi contesti territoriali.

I soggetti interessati alla certificazione per i propri progetti sosterranno un costo che verrà preventivo da RINA caso per caso. La certificazione sarà disponibile al termine della predisposizione degli strumenti tecnici per la corretta gestione delle attività, indicativamente entro metà anno.

AIAS, presieduta da ENEA, è l’associazione italiana che promuove lo sviluppo sostenibile dell’agrivoltaico, supportando i progetti che valorizzano il potenziale di questa tecnologia attraverso soluzioni innovative. Ad oggi AIAS conta 104 soci tra aziende, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni, cooperative, professionisti, associazioni.

Azienda pugliese: agriPV posticipa raccolta, migliora qualità del vino.

Nella Vigna Agrivoltaica di Comunità dei nostri soci della Svolta s.r.l. a Laterza (TA), la vendemmia è iniziata nella settimana di Ferragosto del Primitivo e del Gold Traminer.
La Vigna Agrivoltaica di Comunità della Svolta s.r.l. ha invece beneficiato dell’ombreggiamento dei moduli fotovoltaici che ha determinato una raccolta posticipata, ridotto lo stress idrico e protetto l’uva da altri eccessi meteorologici.

pv magazine Italia intervista il nostro socio Svolta.