EVENTI
AIAS a Fieragricola TECH 2025
AIAS ha partecipato alla seconda edizione di Fieragricola Tech 2025 che si è svolta nei giorni 29 e 30 gennaio, organizzando due eventi: un incontro di formazione “La formazione per l’agrivoltaico sostenibile: monitoraggio e controllo per i sistemi agrivoltaici” e una Tavola rotonda “Nodi e traiettorie per l’agrivoltaico”.
L’incontro di formazione “La formazione per l’agrivoltaico sostenibile: monitoraggio e controllo per i sistemi agrivoltaici” è una iniziativa della Presidenza e della Commissione Formazione di AIAS in collaborazione con il CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dottori Forestali) e con il coordinamento scientifico di ENEA.
All’incontro, moderato da Federica Colucci coordinatrice della Commissione Formazione di AIAS, hanno partecipato:
Raffaella Bisconti, direttrice generale di Sun’Agri , socio AIAS, ha presentato i risultati recenti del Libro Bianco 2023 – Agrivoltaico: risultati agronomici da record, basato su dati di 34 siti con impianti agrivoltaici dinamici in Francia. Lo studio evidenzia gli impatti positivi delle diverse configurazioni tecnologiche sulle prestazioni delle colture ed in particolare sulla resilienza agli eventi meteoclimatici estremi.
Marco Cossu, ricercatore presso il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, ha sottolineato la necessità di un piano agronomico preliminare per la progettazione di un impianto agrivoltaico, adattato alle esigenze specifiche dell’azienda agricola e della meccanizzazione disponibile, per la scelta della coltura. Centralità del piano colturale supportato dalla modellistica e da innovativi sistemi di monitoraggio colturale ed energetico.
Andrea Salvagnini, AD di T.E.R.R.A. Consulting, ha evidenziato come il calcolo delle superfici dei sistemi agrivoltaici sia un elemento chiave nella definizione del contesto tecnico di riferimento. Le tradizionali definizioni agronomiche delle superfici agricole devono integrarsi con nuovi concetti legati al settore energetico, dando origine a un dibattito ancora aperto sulla necessità di protocolli operativi chiari e condivisi.
Francesca Macioci, dell’Ufficio crediti dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), ha invece illustrato le opportunità che le banche possono offrire alle imprese per supportarle nella transizione ambientale. Tra i criteri considerati per il finanziamento dei progetti agrivoltaici rientrano: la solidità patrimoniale e la redditività attesa, l’analisi di modelli previsionali, la valutazione di aspetti ESG (environmental, social, governance). Macioci ha inoltre analizzato il Decreto Ministeriale n. 436/2023 (DM Agrivoltaico), individuandone punti di forza e criticità. Tra le problematiche, ha segnalato il divieto di cumulo con altre agevolazioni pubbliche, le difficoltà nell’accesso alle garanzie pubbliche (Ismea, Fondo PMI) e di mercato (Ismea, SACE), e la mancanza di tempistiche certe per l’erogazione degli aiuti.
“Nodi e traiettorie per l’agrivoltaico”
Alla tavola rotonda “Nodi e traiettorie per l’agrivoltaico” , moderata dal giornalista Sergio Matalucci di PV magazine, hanno partecipato i soci:
Giancarlo Ghidesi Vicepresidente AIAS, COO RemTec; Federico Olivo, CEO Green Team International, Viktoriia Borodina Key account Italy, Next2Sun; Valentina Calabrese Business Development Director, Renfic; Raphaël Sonney Key Account Manager & Project Developer Insolight; e per ENEA Alessandro Coppola Direttore, Direzione Trasferimento Tecnologico, ENEA.
Un tema centrale è stata la preoccupazione per la possibile perdita di fondi del PNRR: essere rientrati nella graduatoria del bando per l’agrivoltaico innovativo potrebbe non essere sufficiente per ottenere il finanziamento. Il principale ostacolo sono le tempistiche: la scadenza fissata al 30 giugno 2026 per allacciare i progetti risulta troppo stringente rispetto alle pratiche burocratiche richieste, che vanno dalla gestione delle formalità ministeriali alle assicurazioni per cantieri e impianti.
L’appello unanime degli operatori è stato quello di chiedere una proroga alla scadenza prevista, per evitare il rischio di perdere almeno il 20% dei progetti PNRR rientrati in graduatoria.
I partecipanti hanno ribadito che, per garantire la sostenibilità dell’agrivoltaico, sono essenziali una pianificazione agronomica accurata che tenga conto delle reali caratteristiche aziendali e territoriali; un quadro normativo definito e un maggiore sostegno finanziario.